L’immagine del minore e la sua tutela

L’immagine del minore e la sua tutela

Che la pedopornografia esista è purtroppo un dato di fatto. Che sia un mostro gigantesco, ben affondato nelle fitte maglie della rete, anche questo è tristemente noto. Questo tipo di articoli (a volte scritti senza cognizione di causa ma solo con tono allarmistico) risvegliano le ansie e le paure di molti genitori.
Lo verifichiamo direttamente con i nostri clienti che sempre più si affidano per i loro ricordi a noi professionisti del settore: in alcuni casi ci esprimono il proprio timore per i loro bambini pubblicati sui nostri profili social e siti web.
Quindi ci sentiamo in dovere di fare una piccola riflessione ed offrire qualche chiarimento. Ponendo l’accento su quanto ultimamente i comportamenti social dei parenti diretti siano diventati sempre piu’ pubblici.

I veri pericoli

Il bisogno di esibire ogni minimo progresso o cambiamento o anche solo una variante di espressione dei nostri piccoli è un fenomeno sociologico in aumento che andrebbe analizzato propriamente sotto un profilo psicologico prima di tutto. C’è un enorme differenza tra il pubblicare le foto dei propri figli sui vari social (con tanto di hashtag, dettagli personali e in tantissimi casi anche geolocalizzazione) e ciò che invece viene pubblicato da un vero professionista del settore, che si ferma alla rappresentazione artistica dell’immagine, senza mai violare la privacy del proprio cliente e senza ledere in alcun modo la dignità degli stessi.


Un’enorme differenza

Soffermiamoci a ragionare sulla profonda diversità di queste due azioni e su quanto le emozioni a loro legate ma direttamente derivanti, siano altrettanto diverse.

La pedofilia non si nutre di fotografie artistiche, composte in un set e scattate in un momento prestabilito, che donano ad un genitore tutte interpretazioni diverse dalla sua “quotidianità”. La pedofilia è attratta da quei piccoli momenti rubati all’intimità familiare, che spesso rivelano tanti dettagli sulla vita stessa del bimbo e dei suoi genitori, innescando quel meccanismo “perverso” di curiosità morbosa che li porta ad indagare ed agire.

La richiesta di autorizzazione

L’intento ed il nostro impegno è quello di tutelare i nostri clienti, per questo pubblicando solo immagini di cui ci vengono espressamente fornite le liberatorie, di pubblicarle in modo da preservare la privacy dei nostri clienti anche al prezzo di una minore diffusione promozionale, di vigilare sui commenti e sulle condivisioni delle stesse, per quanto sia possibile utilizzando tutti gli strumenti forniti dai Social Network e di educare i nostri clienti-genitori a porre una maggiore attenzione sul loro modo di condividere le foto di famiglia, incluse le fotografie che noi stessi realizziamo per loro.

Conclusioni

la nostra richiesta di autorizzazione alla pubblicazione delle foto dei vostri figli non la chiediamo e non la utilizziamo con  l’intento di ledere la sua immagine, ma per valorizzare il nostro lavoro e condividere con il pubblico la bellezza della vita  attraverso la fotografia

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